Casa coniugale: le regole dell’ assegnazione
La casa coniugale è il luogo dove si è svolta la vita dell’intero nucleo familiare. La dimora familiare è un centro di affetti, interessi e consuetudini di vita, ambiente che concorre allo sviluppo e alla formazione della personalità della prole. Non ha rilevanza se la casa sia di proprietà esclusiva del coniuge.
La casa familiare è considerata tale per la convivenza della famiglia a prescindere dal titolo del possesso. Può essere, dunque, in locazione o di proprietà o concessa in comodato d’uso da parenti. Non rappresenta casa familiare la dimora per le vacanze. Questa non sarà oggetto di assegnazione all’uno o all’altro genitore.
L’ assegnazione della casa coniugale è prevista in funzione della tutela della prole minorenne ovvero maggiorenne non economicamente indipendente.
Cosa significa assegnazione della casa
Con il provvedimento di assegnazione, il coniuge acquista solo il diritto di abitarvi unitamente ai figli. Non determina una diversa proprietà dell’immobile. Se è in locazione, il genitore assegnatario subentra nel contratto di fitto per successione di legge. Per cui la casa di proprietà esclusiva di un coniuge resta tale.
Dal principio della tutela dei figli discende che l’ assegnazione della casa familiare è esclusa in favore del coniuge economicamente più debole se non vi sono figli minori. Non esistono casi particolari per i quali la dimora sia assegnata al coniuge senza figli. In questi casi, mancano quelle esigenze di tutela per cui è previsto l’istituto dell’ assegnazione della casa coniugale.
Chi dei due coniugi ha diritto di rimanere nella casa coniugale.
Partendo dal principio stabilito dall’art 337 sexies, per il quale la casa familiare risponde all’interesse dei figli di garantire la continuità del domicilio domestico, la dimora sarà assegnata al genitore con cui vivono i figli, dunque, al genitore collocatario. Quest’ultimo avrà diritto di abitarvi, unitamente ai mobili che la arredano, fino alla indipendenza economica dei figli ovvero fino a che gli stessi convivranno con lo stesso. In mancanza sarà possibile la revoca.
Tale diritto prescinde dalla proprietà dell’immobile.
L’ assegnazione della casa rappresenta un valore economico che influenza la determinazione dell’ assegno di mantenimento
Se non ci sono figli a chi spetta il diritto di abitare la casa coniugale
– Nel caso in cui la casa è di proprietà esclusiva del coniuge, ovvero di uno dei due: il coniuge non proprietario dovrà lasciare l’abitazione.
– In caso di comproprietà ai coniugi: entrambi avranno diritto di abitarvi. Potranno procedere ad un accordo oppure ad una divisione giudiziale dell’immobile in caso di mancato accordo.
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