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il dramma dei papà separati

Non riesco a vedere mio figlio. Come posso fare? Il dramma dei papà separati

Uno dei principali drammi che vivono i papà separati nell’ambito di una separazione conflittuale, è proprio la difficoltà di riuscire ad esercitare il diritto di visita. I figli vengono sempre più spesso utilizzati come strumento per ferire, punire, ottenere giustizia. Come fare se non riesci a vedere tuo figlio.

Vediamo quali sono gli strumenti che prevede la legge.

Nell’ambito di un processo per separazione giudiziale, il giudice in prima udienza adotta sin da subito un provvedimento sugli aspetti provvisori ed urgenti per la tutela dei minori e dei soggetti più deboli. Le decisioni concernono in primo luogo l’affido con un calendario di visita, l’assegnazione della casa coniugale ed il calendario di visita.

In seguito alla riforma del diritto di famiglia, l’affido condiviso è la regola. Come è chiaramente illustrato nel mio manuale “Separiamoci e divorziamo” di cui vi consiglio l’acquisto e la lettura, la responsabilità gentoriale, con l’istituto dell’affido condiviso, deve essere esercitata in maniera coesa e congiunta. Pertanto, tutte le decisioni relative alla vita ed agli interessi del figlio devono essere condivise nel superiore interesse del figlio.

Affido condiviso non significa “divisione del figlio”, ma condivisione di scelte e gestione collaborativa della genitorialità.

Genitore collocatario

Nel primo provvedimento presidenziale, viene stabilito l’affido condiviso. Si procede con l’individuazione di un genitore collocatario, cioè il genitore presso il quale il minore avrà una residenza privilegiata. Di conseguenza viene altresì determinato un calendario per l’esercizio del diritto di visita con il genitore non collocatario.

Ed è proprio in questa fase che, in separazioni molto conflittuale, accade la violazione dei diritti del figlio. Spesso allontanato da uno dei due genitori, che sempre più spesso e comunemente è il padre. Assistitiamo ad vere e propri annullamenti della figura genitoriale. Il padre viene soppresso. Nei giorni di spettanza del genitore non collocatario, il bambino avrà la febbre, non vorrà uscirre, inizierà a piangere. Il tutto innanzi ad una madre inerme che colpevolizzerà il padre di non essere capace di gestire il figlio.

Non è insolito sentire figli che si rifiutano di incontrare il padre senza alcun ragionevole motivo. Oppure che riferiscono frasi e termini non attribuibili in alcun modo ad un minore ma frutto di sapienti manipolazioni. Spesso si assiste a figli che non rispondono più al telefono al padre, che mancano di rispetto alla figura genitoriale non collocataria.

Cosa fare?

Esistono degli strumenti, oggi comunemente usati nell’ambito dei processi, o anche al termine degli stessi, per sottoporre al giudice comportamenti ostacolanti dell’altro genitore affinchè possano assumersi provvedimenti sanzionatori e anche risarcitori in favore del genitore cui viene negato il diritto di poter esercitare il proprio ruolo genitoriale. Spesso è necessario richiedere una consulenza tecnica per valutare la capacità genitoriale di entrambi i genitori e l’eventuale danno e abuso che hanno subito i figli in seguito a condotte finalizzate ad interrompere il rapporto con l’altro genitore.

E’ oramai orientamento comune in giurisprudenza ritenere che il genitore ostacolante, che non garantisce al figlio l’accesso all’altro genitore, non è ritenuto figura genitoriale idonea al sereno sviluppo dei figli.

Se vi trovate in una situazione di blocco dei rapporti con i vostri figli e desiderate una valutazione sulla vostra situazione processuale, è consigliabile richiedere una consulenza specifica per analizzare se vi sono margini per predisporre un ricorso per il sanzionamento del genitore che impedisce gli incontri ed il rapporto tra padre e figlio.

La battaglia del nostro studio per garantire una reale bigenitorialità si sta concretizzando in ogni tribunale di Italia.

Se desideri una consulenza sulla tua situazione familiare, è necessario prenotarla al numero 0815405612 oppure inviare una email ad avvocatodicaprio@gmail.com

4 commenti su “Non riesco a vedere mio figlio. Come posso fare? Il dramma dei papà separati”

  1. L’avessi avuto un avvocato come lei, oggi il rapporto con i miei figli sarebbe diverso ed io non sarei stato condannato più volte per i miei atteggiamenti avuti per riuscire a vedere di più i miei ragazzi.

  2. Io vivo un dramma peggiore, nonostante la mamma a dei processi penali in corso per lesioni e maltrattamenti e il tribunale dei minori a dato palese scarsa capacità della madre a rapportarsi a io figli con art. 333 cc fa preciudizzi c’è non me fa vedere la piccola. Il civile sta a guardare. Pazzesco

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