È questo il caso di una donna che offendeva ed umiliava sistematicamente il marito in presenza dei figli privandolo della sua dignità. Si tratta di vera e propria violenza psicologica. Talvolta si concreditta in veri e propri maltrattamenti in famiglia.
Rientra nel reato di maltrattamenti in famiglia la condotta che determina l’esclusione del coniuge dalle scelte economiche, educative e organizzative rispetto ai figli minori e il denigrare ai loro occhi la figura morale del padre.
Umilia il marito
La moglie escludeva il marito dalle scelte che riguardano il figlio minore, sia educative sia economiche, e lo sviliva agli occhi del ragazzino. La Cassazione, con la sentenza 14522, ha condannato la donna per un reato consumato sia durante la convivenza matrimoniale sia nel periodo successivo alla separazione. A carico della donna era stato ipotizzato anche il mancato rispetto dei provvedimenti del giudice nella gestione del minore.
LA STORIA
Sul tavolo dei giudici di merito era finita una relazione caratterizzata dagli abusi di lei verso il marito vessato sia fisicamente sia mentalmente e denigrato davanti al bambino, anche lui vittima del reato per le sofferenze psichiche e la frustrazione dovuta al fatto di essere stato, sistematicamente, testimone del trattamento riservato al padre.
La Condotte costantemente assunte dalla donna – sottolinea la Suprema corte – rivelano una consapevole indifferenza verso gli elementari bisogni affettivi ed esistenziali del minore. Una situazione che non era migliorata dopo la separazione quando la donna era arrivata a non portare più il figlio a scuola in modo che il padre non potesse vederlo. A completare un quadro – che aveva indotto il consultorio familiare a suggerire l’affidamento esclusivo del minore al padre – c’erano poi gli insulti e le minacce che la signora rivolgeva al suo ex quando lo incontrava.
Si era concretizzato una sostanziale privazione della funzione genitoriale del componente della famiglia, realizzata mediante l’avocazione delle scelte economiche, organizzative ed educative relative ai figli minori e lo svilimento, ai loro occhi della sua figura morale».
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