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Madre inadeguata ed immatura: perde la responsabilità genitoriale

Perdita responsabilità genitoriale

Con una sentenza della Cassazione del luglio 2022, si è stabilità la perdita della responsabilità genitoriale nei confronti di una madre ritenuta inadeguata a svolgere il suo ruolo.

Per una declaratoria di decadenza, ossia di perdita della responsabilità genitoriale, deve emergere un pregiudizio per i figli.

Nel caso di cui si è occupata la Corte, erano numerosi fattori che facevano presumere il grave pregiudizio per il figlio derivante dalle condotte poste in essere dalla madre. Quest’ultima aveva dato prova di estrema fragilità emotiva, di immaturità e di scarsa consapevolezza del ruolo genitoriale.
Tra le tante condotte segnalate ha evidenziato le seguenti: mancanza di un’attività lavorativa e di un’abitazione; rifiuto di seguire il percorso presso il Centro di Salute Mentale, prescrittole dal Tribunale per i Minorenni a seguito di diagnosi di “disabilità intellettiva grave e disturbo di controllo degli impulsi non specificato. Il percorso”, precisa la Corte, “costituiva una condizione indefettibile perché ella potesse riprendere il contatto con il figlio”.

Validità della prescrizione di percorsi terapeutici.

Sempre più spesso, nel corso di separazioni conflittuali, i giudici indicano e prescrivono “percorsi” terapeutici per genitori inadempienti. In realtà, tali “percorsi” sono del tutto inefficaci laddove vi sia una condizione psicopatologica come quella descritta nella madre, addirittura disabile intellettiva. E’ chiaro che seguire tali percorsi non garantisce la non reiterazione dei comportamenti ritenuti pregiudizievoli.

In presenza di condizioni psichiatriche non tutelanti per i minori, la potestà genitoriale (responsabilità genitoriale) va sospesa ed eventualmente poi pronunciata la decadenza.

Nel caso di cui si è occupata la Corte, era la madre ad avere tali problematiche. Naturalmente lo stesso principio si applica all’ipotesi del padre con complicanze psichiatriche

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