fbpx
restituzione beni personali all' ex coniuge

Restituzione dei beni all’ex dopo la separazione

Cosa accade se il coniuge rifiuta la restituzione dei beni all’ex coniuge dopo la separazione.

Nei procedimenti di separazione molto conflittuali, è ricorrente che un coniuge rifiuti la restituzione di beni personali o comunque di proprietà dell’altro coniuge. Si pensi ad beni preziosi come gioielli, abiti, computer, libri, arredi di proprietà esclusiva, etc. 

Anche in regime di comunione legale dei beni, ci sono degli oggetti che rientrano nella proprietà esclusiva di un coniuge. 

restituzione beni personali all' ex dopo la separazione
Restituzione beni separazione

Vediamo quali sono i beni personali che vanno restituiti dopo la separazione

Esistono dei beni che continuano a essere di proprietà esclusiva del coniuge. Questi sono i beni personali, dunque, che devono necessariamente essere restituiti al momento dello scioglimento della comunione, cioè della separazione dei coniugi.

Sono beni personali del coniuge:

a) i beni di cui, il coniuge era già proprietario prima del matrimonio o per il quali era titolare di un diritto reale di godimento (come l’usufrutto, l’enfiteusi, ecc.);

b) i beni acquisiti per donazione o successione

c) i beni di uso strettamente personale di ciascun coniuge ed i loro accessori;

d) i beni funzionali all’ esercizio della professione del coniuge;

f ) i beni acquisiti a titolo di risarcimento del danno nonché la pensione attinente alla perdita parziale o totale della capacità lavorativi;

f) i beni acquisiti con il prezzo del trasferimento dei beni personali sopraelencati o con il loro scambio, purché ciò sia espressamente dichiarato all’atto dell’acquisto.

Cosa accade se il coniuge rifiuta la restituzione?

Il rifiuto integra il delitto di appropriazione indebita. Può essere anche espresso in maniera tacita, ad esempio non dando riscontro alla richiesta di restituzione.

E’ neceesario sporgere querela da parte dell’ex coniuge. In costanza di mantrimonio non può sussistere il reato di appropiazione indebita.

La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 52598 del 2018, ha confermato la condanna di una donna, la quale si era rifiutata di restituire i beni dell’ex marito. È scattato infatti il reato di appropriazione indebita (art. 646 c.p.c.) per l’ex moglie che si è sottraetta alla riconsegna dei beni dell’ex marito. Nello specifico, l’interversione del possesso, da cui decorre il termine per proporre la querela, si determina nel momento in cui al legittimo proprietario viene negato il diritto di riappropriarsi dei propri beni.

Appropriazione indebita nelle coppie di fatto, conviventi more uxorio

Nell’ipotesi di coppia di fatto, non sussiste un divieto di legge che esclude la punibilità dei reati contro il patrimonio.

Pertanto:

  1. ciascun convivente conserva la proprietà esclusiva dei suoi beni, sia di quelli acquistati prima della convivenza che di quelli acquistati dopo;
  2. il reato di appropriazione indebita può scattare anche a convivenza in corso, non essendoci una norma penale che stabilisce la non punibilità del fatto in costanza di convivenza

Come agire per la restituzione?

L’azione di rivendicazione è l’azione mediante la quale il proprietario fa valere il proprio diritto di proprietà per recuperare il bene da altri illegittimamente posseduto o detenuto.

E’ possibile esperire l’ “azione di rivendicazione”. Essa ha carattere reale ed è fondata sul diritto di proprietà di un bene di cui l’attore assume di essere titolare, ma di non averne la materiale disponibilità ed è volta ad ottenere il riconoscimento del diritto di proprietà e a riaverne il possesso.

Nel caso di azione di rivendica, chi assume essere il titolare del bene e ne chiede la restituzione, deve dimostrare di esserne titolare. 

Se necessiti di un confronto con un avvocato matrimonialista esperto, presso il nostro studio è necessario prenotare la consulenza al numeor 0815405612

2 commenti su “Restituzione dei beni all’ex dopo la separazione”

  1. Percio, le spese sostenute da uno di essi devono ritenersi compiute per il soddisfacimento dei bisogni familiari e, conseguentemente, la spesa si considera come una donazione avvenuta in adempimento del dovere di contribuzione Unica eccezione a detto principio sono tutte le spese non effettuate in costanza di matrimonio, ovvero le ristrutturazioni compiute prima della formalizzazione del rapporto di coniugio, o dopo la separazione.

  2. Pingback: Prestiti tra i coniugi: quando è possibile la restituzione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *