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revoca assegno divorzile moglie non cerca lavoro

Revocato assegno alla coniuge: può andare a lavorare. Cosa deve dimostrare il coniuge obbligato

Secondo le recenti pronunce della Cassazione, per poter continuare a godere dell’assegno post-coniugale la moglie deve trovarsi nell’impossibilità di poter svolgere attività lavorativa o, quantomeno, dimostrare di essersi attivamente adoperato nella ricerca di un impiego. Vediamo quando può avvenire la revoca assegno divorzile

Se l’ex coniuge non cerca lavoro non ha diritto all’assegno divorzile

E’ legittima la revoca dell’assegno divorzile riconosciuto all’ex moglie ai sensi dell’art. 5, comma 6, l. 1° dicembre 1970, n. 898, ove quest’ultima, trovandosi in giovane età e godendo di buona salute, non si adoperi nella ricerca di un lavoro dopo aver iniziato addirittura una nuova convivenza more uxorio.

L’assegno divorzile riconosciuto all’ex coniuge NON E’ una forma di “assicurazione a vita”. Ove, infatti, la moglie si mostri poco intraprendente nel ricercare opportunità lavorative seppur in assenza di patologie impeditive e/o di condizioni di salute ostative allo svolgimento di attività lavorativa, non vi è ragione per continuare a godere del beneficio, tenuto conto della sua età e delle sue condizioni economiche.

Nel caso concreto, l’ex moglie aveva mostrato un comportamento passivo e poco attento nella ricerca di un nuovo lavoro. Aveva addirittura rifiutato opportunità lavorative. Con ciò mostrando, con tale condotta, di rinunciare a volersi rendere indipendente, continuando ad incassare per anni l’assegno da parte dell’ex marito.

Si conferma conferma quanto già sostenuto dalla Cassazione con l’ordinanza 16 ottobre 2020, n. 22604. Con tale provvedimento è stato precisato che nell’ipotesi in cui l’ex coniuge beneficiario dell’assegno post-coniugale abbia intrapreso una nuova convivenza more uxorio con altra persona, costituendo così una c.d. famiglia di fatto, perde il diritto all’assegno divorzile. Esso è pertanto riconducibile all’orientamento della Suprema Corte volto ad evitare che l’assegno divorzile si traduca in una forma di sostentamento vita natural durante che induca il beneficiario a “darsi all’ozio”.

Come avvocato matrimonialista, spesso valuto casi in cui dopo anni l’ex coniuge continua a corrispondere l’assegno alla ex, la quale non si adopera a trovare lavoro, oppure lavora a nero.

L’esperienza in questo campo ci consente di dare pareri affidabili sulla buona riuscita di un processo. Gradiamo sempre essere chiari con i clienti.

Invito a rivolgersi sempre ad un avvocato specializzato in materia di diritto di famiglia

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8 commenti su “Revocato assegno alla coniuge: può andare a lavorare. Cosa deve dimostrare il coniuge obbligato”

  1. Salve è chi nn lo ha mai percepito pur avendo dei minori oggi a distanza di 16 anni divenuti maggiorenni e dopo essermi rimboccata le maniche perché ancora oggi pur lavorando il papà risulta disoccupato ed io nn essendo più giovane infatti ho raggiunto l, età di 63 anni nn sono più in condizioni di poter svolgere in pieno l, attività lavorativa trattasi di lavoro fisico potrei sperare in un assegno oggi ke mi consenta senza strafare nel senso di sopravvivere, ovviamente avendo prove dell, attuale condizione per niente male del coniuge in questione, sarei lieta se trovassi risposta a tutto ciò e cmq qualora ci fosse riscontro alla situazione in cui mi trovo mi avvalerei della sua consulenza, grazie infinite , Cira Cozzolino.

  2. Da oltre 16 anni separato..lei già possiede una sua pensione di oltre 1000 euro….il giudice ha deciso che le debbo dare 300 € mensile per metterla alla pari con la mia pensione,abita in 2case proprie anche se donate alla figlia.E,’ giusto che io sostenga questo mantenimento?Se divorzio a cosa vado in contro,economicamente superiore a Lei.

  3. Buonasera se provvediamo ad un divorzio al comune dopo 8anni di separazione legale e avendo figli maggiorenni con dipendenza economica propria:non spetta più l assegno di mantenimento ai figli e una volta avuto il divorzio la ex coniuge non ha diritto più a niente???

  4. Sono divorziato dal 2009 c’è un stato una separazione consensuale io verso 300 euro mensili in cambio usufruito della casa coniugale. La mia ex lavora al nero e ha un nuovo compagno nel 2019 abbiamo venduto la casa il rucavato al 50% potrei chiedere l annullamento a Dell assegno di mantenimento della grazie

  5. Egr. Avv.ta buongiorno,
    E’ NORMALE(?🤬) che da ben 7 anni ,una giudice 😈 “titolare” della pratica separazione/divorzio del Tribunale di Lecce, (fra l”altro MAI presente alle innumerevoli udienze, xche’ ha sempre delegato altre giud.ord. MA disponibile Solo a rigettare le varie legittime richieste, da parte di un marito,(DISOCCUPATO) di revoca dell’obbligo del versamento ass.mantenimento (€.250) in favore della ex (lavoratrice a T.I.) a suo tempo stabilito(7anni addietro) pur continuando ,puntualmente , a provvedere al versamento x mantenimento figlio minore(€.250)???
    Come mai dopo 7 anni questa Giudice tergiversa (nn tenendo persino le tantissime udienze….rinviate e rinviate o delegando ) pur essendoci piu’ motivi previsti dalle ultime sentenze della cassazione.
    Infatti, gia’ 7 anni addietro si chiese la revoca ass.(x la ex) in quanto ella aveva instaurato relazione stabile (convivenza, seppur saltuaria, x motivi di lavoro del nuovo compagno) dopo un mese dalla separazione (gli atti e testimonianze comprovanti tale relazione sono(DOVREBBERO) presenti in atto in quanto allegati dal legale di parte.
    A tutt’oggi, pero’, non si e’ ancora terminata questa via crucis.
    Mi fermo qui, non posso dirle altro se non che “verosimilmente” si e’ in presenza di uno nciucio fra questa giudice e l’avv.ta della controparte.
    Attendo, se lo ritiene opportuno (spero), una sua “ipotetica” spiegazione su quanto esplicitatole.
    Grazie per l’attenzione.
    Cordiali saluti.

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