Se l’ex coniuge che è obbligato a corrispondere assegno di mantenimento muore, cosa accade a tale assegno?
È necessario distinguere se il beneficiario è separato o divorziato. Poiché per la separazione ed il divorzio si prevedono discipline e tutele diverse.
In primo luogo, l’obbligo di corrispondere il mantenimento non si trasferisce agli eredi. È una obbligazione personale che si estingue con la morte del soggetto obbligato.
Anche se muore il beneficiario, gli eredi di quest’ultimo non potranno pretendere il pagamento delle rate successive da parte dell’ex coniuge superstite.
Cosa accade se sono solo separati?
Se esiste solo provvedimento di separazione, alla morte del soggetto obbligato a pagare assegno di mantenimento, il beneficiario coniuge separato perde il diritto a percepirlo. Tuttavia, non essendo intervenuta la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il coniuge separato è un erede legittimario pertanto avrà diritto ad una quota di eredità del defunto anche contro la volontà dello stesso, spettando la quota di legittima.
Cosa accade in caso di divorzio?
In caso di divorzio, essendo cessato ogni effetto civile del vincolo matrimoniale, il superstite perde assegno e non può godere dei diritti successori.
In alcuni casi, tuttavia, gli potrebbe comunque spettare la reversibilità. I presupposti a tal fine necessari sono i seguenti:
- il coniuge divorziato percepiva dall’ex un assegno divorzile;
- il coniuge divorziato non deve essersi risposato;
- il rapporto di lavoro dal quale la pensione di reversibilità trae origine deve essere antecedente alla sentenza di divorzio.
ASSEGNO A CARICO DELL’EREDITÀ
L’art 9 bis della legge sul divorzio prevede ipotesi in cui l’ex coniuge divorziato, a certe condizioni, di chiedere e ottenere un assegno periodico a carico dell’eredità.
Tale assegno spetta in presenza dei due seguenti presupposti:
- all’ex era stato riconosciuto un assegno di mantenimento periodico a carico del defunto;
- l’ex si trovi in stato di bisogno.
A stabilire il diritto all’assegno periodico a carico dell’eredità è il giudice, che lo determinerà tenendo conto:
- dell’importo del mantenimento;
- dell’entità del bisogno;
- dell’eventuale pensione di reversibilità;
- delle sostanze ereditarie;
- del numero e della qualità degli eredi;
- delle condizioni economiche di questi ultimi.
L’assegno a carico dell’eredità può anche essere corrisposto in un’unica soluzione.