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Perseguitare l’amante del coniuge è reato?

Può accadere che dopo aver scoperto che tuo marito (o tua moglie) ti ha tradito, vorresti cercare la sua amante, aspettarla sotto casa, offenderla, chiamarla al telefono. Perseguitare l’amante del marito è reato?

Ma Attenzione! Il tradimento in Italia non è nè un reato nè un illecito. Per cui reagire alla relazione adulterina con violenza non ha scusanti.

Perseguitare l’amante del coniuge è reato?

Secondo la legge e confermato dalle decisioni della Cassazione, non è possibile nè perseguitare nè insultare l’amante del partner. In questo ultimo caso, si commetterebbe l’illecito di ingiuria, con possibilità di subire una condanna di risarcimento danni ed una multa.

Anche offendere pubblicamente l’amante del coniuge, con epiteti tipo “put..” “tro..” non è ammesso. In questo caso si concretizzerebbe il reato di diffamazione.

Si può sparlare dell’amante del marito? No, perché commetteresti diffamazione. Non importa che tu stia dicendo il vero: attribuire della “zocc…” all’amante di tuo marito ti costerà la reclusione fino a due anni oppure la multa fino a 2.065 euro. 

Questa condotta è un reato solo se vai a raccontare l’episodio ad almeno due persone (anche in circostanze diverse) e se, ovviamente, usi un linguaggio offensivo nei suoi confronti. 

Si può minacciare l’amante del marito?

Non è lecito minacciare l’amante con frasi del tipo ” ti faccio vedere io…” “te la faccio pagare…” etc. In questo caso sussiste il reato di minaccia passibile di una multa fino a 1.032 euro. 

Si può perseguitare l’amante con telefonate ?

Contattare insistentemente l’ amante telefonicamente, inveendo con minacce, oppure seguirla nei luoghi dalla stessa frequentati, integra la il reato di stalking che è punito con la reclusione. Soprattutto se gli atti persecutori sono reiterati nel tempo ed incutono timore nella vittima tali da portarla a cambiare le proprie abitudini. Se invece non vi sono le ultime due ipotesi, potrebbe configurarsi il reato di molestia come previsto dal codice penale.

Non vi è alcun dubbio quindi che l’ ex coniuge commette reato se perseguita l’amante del marito o dell’ ex marito.

E’ ammessa la scusante per chi viene tradito?

Poichè tradire non è reato, nè è un illecito, non è ammessa la scusante per le condotte del coniuge tradito che integrano reato. Nello stesso modo non è ammesso il delitto passionale.

Il tradimento, in una relazione coniugale, rappresenta la violazione degli obblighi di fedeltà e determina la dichiarazione di addebito nell’ipotesi in cui abbia rappresentato la causa della crisi. L’ infedeltà coniugale può essere conseguenza di una crisi già in atto. Ciò vuol dire che non rappresenterà una ipotesi di addebito.

Anche la possibilità di risarcimento è ridotta solo all’ipotesi di violazione di diritto costituzionalmente garantiti come la lesione al diritto alla salute.

Tuttavia non è possibile chiedere risarcimento danni all’amante. Quest’ultimo non ha obblighi nei confronti del coniuge tradito per cui non commette illecito nella relazione adulterina. E’ il coniuge traditore a violare gli obblighi di fedeltà scaturenti dal matrimonio. Il ruolo dell’ amante nella crisi coniugale non determina obblighi di risarcimento nè attenuanti ai reati.

La circostanza che vittima dello stalking sia l’amante del proprio coniuge non attenua le conseguenze del reato. Non è una attenuante per chi molesta, perseguita o addirittura aggredisce l’amante del marito o della moglie.

In un caso studiato dalla Cassazione, l’ amante era una amica di famiglia. La stessa aveva anche un legame affettivo con i figli della coppia. La moglie tradita e le due figlie, dopo la scoperta della relazione extraconiugale del marito/padre avevano attuato varie condotte persecutorie fatte di messaggi anche via Facebook, accesso nell’abitazione dell’amante, aggressioni verbali e fisiche. La condotta dell’amica non legittima la reazione del coniuge tradito, come ipotesi di provocazione. Per cui tale legame non può determinare una “attenuazione della risposta punitiva dello Stato”. Anche se l’amica ha tradito il rapporto di amicizia, ciò non giustifica la condotta di perseguitare l’amante del marito.

Diversa è invece l’ipotesi in cui il tradimento sia stato consumato in maniera da ledere la dignità del coniuge. Un esempio è la consumazione della relazione extraconiugale nella casa familiare.

Secondo la Suprema Corte di Cassazione (Cass., sent. n. 16543 del 3 aprile 2017) intrattenere una relazione extraconiugale nella casa familiare integra il reato di maltrattamenti ai danni del coniuge che viene tradito. Quest’ultimo infatti sarebbe stato costretto a subire l’umiliazione dell’infedeltà quasi sotto i suoi occhi. Per maltrattamenti non si devono intendere esclusivamente le aggressioni fisiche ma anche le vessazioni morali e psicologiche.I

Chi obbliga il proprio coniuge a dovere assistere alla propria relazione extraconiugale può essere denunciato alla polizia.

Se è l’amante a perseguitare?

Qualora sia l’amante abbandonata a perseguitare il coniuge o l’ex amante, è possibile configurarsi allo stesso modo il reato di stalking o di molestie. Commette reato di stalking chi perseguita e minaccia l’ex amante di rivelare al coniuge la relazione extraconiugale. Anche rivelare alla coniuge il tradimento può concretizzare reato.

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1 commento su “Perseguitare l’amante del coniuge è reato?”

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