Nel contesto di una separazione, uno dei temi più dibattuti è quello dell’assegno di mantenimento. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un aspetto fondamentale: i maggiori redditi del marito dopo la separazione non incidono sull’ammontare dell’assegno di mantenimento a favore dell’altro coniuge. La decisione, contenuta nell’ordinanza n. 25055 del 18 settembre 2024, ribadisce che il parametro per stabilire l’assegno di mantenimento è il tenore di vita goduto durante la convivenza matrimoniale.
I redditi del marito dopo la separazione non influiscono sull’assegno di mantenimento
La Cassazione ha precisato che il coniuge che ottiene maggiori entrate successivamente alla separazione non è tenuto a corrispondere un assegno più elevato all’altro coniuge. Questo principio si fonda sul fatto che il tenore di vita matrimoniale si misura esclusivamente durante il periodo della convivenza matrimoniale, ovvero quando i coniugi vivevano insieme. Non è dunque rilevante che uno dei due abbia migliorato la propria situazione economica in seguito alla fine del rapporto coniugale.
Il parametro: il tenore di vita durante la convivenza matrimoniale
Il fulcro della decisione è il concetto di tenore di vita matrimoniale, inteso come l’insieme delle abitudini e dello stile di vita goduto dai coniugi durante il matrimonio. La Cassazione sottolinea che l’assegno di mantenimento è volto a garantire al coniuge economicamente più debole un sostegno per mantenere il livello di vita che godeva durante la convivenza. Le nuove circostanze economiche del coniuge obbligato a versare il mantenimento non rappresentano un motivo per incrementare l’assegno, in quanto non influenzano il parametro di riferimento, cioè il passato tenore di vita condiviso.
Cosa cambia per il coniuge richiedente?
Per il coniuge che richiede l’assegno di mantenimento, è importante comprendere che la richiesta deve essere giustificata dalle esigenze economiche che si collegano al periodo di convivenza matrimoniale. Qualsiasi miglioramento delle condizioni economiche dell’ex coniuge avvenuto dopo la separazione non dà diritto a un incremento dell’assegno. Il criterio guida è la quantità e qualità delle esigenze del richiedente, misurate in relazione al passato tenore di vita, non a eventuali nuovi redditi dell’altro coniuge.
Conclusioni: redditi del marito dopo la separazione non contano
L’ordinanza della Cassazione n. 25055 del 18 settembre 2024 chiarisce che per stabilire l’ammontare dell’assegno di mantenimento non è rilevante l’aumento dei redditi del coniuge obbligato dopo la separazione. L’assegno si fonda esclusivamente sul tenore di vita matrimoniale, garantendo così una protezione equa senza gravare eccessivamente su chi, dopo la separazione, ha migliorato le proprie condizioni economiche.
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