Pubblicare video su TikTok o altri social media, come Facebook ed Instagram è oramai parte del nostro vissuto quotidiano.
Ma attenzione perchè pubblicare video dei vostri figli, senza il consenso dell’altro coniuge può costarvi caro. Soprattutto se siete in corso di separazione e vi sono conflitti aspri nella gestione dei figli.
Il Tribunale di Trani con ordinanza del 30 agosto 2021 ha condannato, in via di urgenza, la madre di una minore alla rimozione immediata di immagini, ed informazioni riguardante la minore, inseriti sui social network comunque denominati. Le ha proibito la diffusione di qualsiasi immagine senza il consenso del padre ed ha determinato in 50 euro la sanzione a carico della madre per ogni giorno di ritardo nella rimozione.
Il caso
Dal maggio 2020 la madre di una minore pubblicava su TikTok video di lei con la figlia minorenne, in totale disaccordo con il padre della minore. Quest’ultimo si vedeva quindi costretta a rivolgersi all’autorità giudiziaria per tutelare la figlia.
Il tribunale ha ravvisato nella condotta della mader la violazione di più norme nazionali, internazionali e comunitarie. In particolare, la violazione dell’art 10 del CC che tutela l’immaigne, nonchè degli articoli 1 e 16 della Convenzione di New York dei diritti del fanciullo, Anche il codice della privacy stabilisce che per la diffusione di video e foto, intesi come dati personali, per i minori di anni 16 è necessario il consenso di entrambi i genitori.
Nel caso di cui si è occupato il Tribunale di Trani, il padre aveva manifestato pieno dissenso alla pubblicazione dei video della figlia.
Secondo i giudici, “l’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto on-line, non potendo inoltre andare sottaciuto l’ulteriore pericolo costituito dalla condotta di soggetti che taggano le foto on-line dei minori e, con procedimenti di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare fra gli interessati.”
Da qui la decisione con condanna alla rimozione e sanzione alla madre in caso di inottemperanza.
Come avvocato matrimonialista, segnalo sempre ai miei assistiti, anche durante la prima consulenza, l’importanza dell’utilizzo discreto dei social evitando la pubblicazione di immagini dei minori soprattutto in casi di separazione conflittuali.
Giustissimo
Sarebbe giusto fosse applicato come regola generale e non solo per i coniugi separati, altrimenti non ne capisco il senso in riferimento ai motivi addotti.